NEUROMA DI MORTON

Descritto da Thomas Morton del 1876, è uno pseudotumore costituito da un ispessimento fibroso perineurale, proliferazione vascolare ed edema del nervo stesso. Interessa generalmente il 3° nervo digitale, il più grande di tutti, in corrispondenza della regione compresa tra le teste metatarsali e il legamento intermetatarsale.

I sintomi sono dolore nevralgico e formicolio all’altezza delle teste dei metatarsi con irradiazione alle dita.

Il paziente con neuroma di Morton non riesce a camminare e il dolore urente può essere alleviato solo togliendo le scarpe.

Un esame ecografico accurato consente di porre la diagnosi.

Come si cura il neuroma di Morton?

Se la diagnosi è precoce, è possibile mettere in atto strategie conservative (per esempio, farmaci antinfiammatori, infiltrazioni locali di cortisone, terapie fisiche). Il neuroma di Morton può recidivare ed è quindi preferibile, in prima battuta, ricorrere a tecniche incruente per il trattamento di questa patologia. Il neuroma può essere trattato con successo mediante radiofrequenza, procedura totalmente indolore e ripetibile.

Negli anni Novanta una nuova metodica di radiofrequenza pulsata (PRF) esponeva le strutture nervose bersaglio a una temperatura non lesiva (inferiore a 44°). Il principio fisico è semplice: intervallare l’applicazione del segnale a radiofrequenza con un periodo molto lungo in cui il segnale non viene emesso. Essendo una metodica non neurolesiva, e quindi priva delle potenziali complicanze che accompagnano la metodica tradizionale, la PRF ha conosciuto negli ultimi anni un successo esponenziale e le indicazioni al suo uso si sono moltiplicate.

Il trattamento consiste nel desensibilizare il “neuroma” attraverso 3 trattamenti con radiofrequenza eseguiti sotto guida ecografica. L’esperienza dell’operatore, l’immediato feedback visivo-ecografico sulla localizzazione precisa dell’ago, associato al costante controllo dei parametri neurofisiologici, permette il miglioramento della sintomatologia clinica con una percentuale di successo vicina all’80%.

Nei casi in cui trattamento incruento dovesse fallire, è necessario ricorrere a un intervento chirurgico di escissione del neuroma.