ALLUCE VALGO

Con il termine alluce valgo si definisce la deformazione dell’articolazione del primo dito del piede che si sposta verso le altre dita e sviluppa una fastidiosa sporgenza ossea a livello della testa del primo metatarso (l’inestetica “cipolla”). Più frequente nelle donne, questa deformità determina un attrito tra osso e calzatura provocando difficoltà di deambulazione e nell’appoggio plantare.

Con il tempo l’alluce valgo porta a una compressione delle dita vicine causandone, a volte, la deformità a martello, con le falangi che si curvano verso l’alto in corrispondenza dell’articolazione centrale.

L’alluce valgo non è solo un problema estetico ma, soprattutto, un problema funzionale di biomeccanica del piede che può avere conseguenze gravi sulla postura e non va pertanto trascurato.

Come si cura l’alluce valgo?

Di recente sono state introdotte delle tecniche chirurgiche innovative per curare il valgismo dell’alluce e le altre deformità delle dita e dei metatarsi, basate sull’uso di strumenti appositi (frese e piccoli bisturi) insieme agli strumenti tradizionali, che consentono di eseguire correzioni ottimali della deformità con incisioni cutanee minime.

Queste nuove tecniche, dette “mini-invasive miste”, nascono dall’uso della chirurgia cosiddetta “percutanea” insieme alla tecnica cosiddetta “a cielo aperto”. La tecnica “percutanea”, oggi molto pubblicizzata, non risolve infatti da sola i problemi, anzi a volte li può complicare notevolmente: se usata in modo non corretto può infatti danneggiare irreparabilmente le ossa, impedendo un possibile intervento successivo per riparare il danno. Il chirurgo, infatti, opera “al buio”, senza poter visualizzare l’interno della ferita e quindi può intervenire in modo eccessivo o, addirittura, sbagliato. In ogni caso, quando l’intervento riguarda una deformità importante, è necessario intervenire “a cielo aperto”.

Oggi, l’uso innovativo di entrambe le tecniche – “percutanea” e “a cielo aperto” – con un intervento definito “misto”, permette di avvalersi di alcuni vantaggi della tecnica “percutanea” senza rinunciare alla sicurezza e all’affidabilità della tecnica “a cielo aperto”, con risultati positivi per il paziente, soprattutto in termini di minor dolore e di cicatrici ridotte o minime.

Sono stato tra i primi in Italia a sperimentare la chirurgia mini-invasiva mista per la correzione dell’alluce valgo. Va subito chiarito che questa tecnica non sostituisce la chirurgia tradizionale, ma vi si affianca, con notevoli vantaggi: si riducono infatti le incisioni (e di conseguenza le cicatrici), la guarigione è più rapida, i dolori e gli edemi sono minori, consentendo una ripresa migliore del paziente, che psicologicamente sopporta meglio l’intervento.

Occorre sempre verificare la portata della deformità per poter usare efficacemente questa nuova tecnica.