Cari amici, puntuale ogni mercoledì la rubrica “Tacco 12, no grazie. Piede e ginocchio salvi”, a cura del Dott. Alessandro Caprio. Continuiamo a parlare del piede piatto nei bambini o sindrome pronatoria. Ricordiamo che il piede piatto non è una patologia almeno fino agli 8-9 anni di età. Si tratta, ci spiega il nostro ortopedico di fiducia, di una condizione normale che fa parte del ciclo della crescita.

La conformazione del piede, infatti, cambia nel corso dello sviluppo fisiologico e raggiunge la sua forma definitiva intorno ai 10 anni. Se avete bimbi piccoli, osservate l’impronta che il piccolo lascia dietro di sé quando cammina scalzo sulla sabbia o su una superficie che ne evidenzia la forma.

Chi ha il piede piatto ha un’impronta del piede più larga proprio nella parte centrale: questo è il segno dell’appiattimento della volta plantare. In una condizione fisiologica, invece, la parte centrale dell’impronta dovrebbe essere più assottigliata, proprio per il fatto che la volta plantare in un piede normale rimane sollevata e non schiacciata sotto il peso del corpo.

Comunque la valutazione dell’alterazione morfologica del piede spetta solo al medico attraverso una radiografia eseguita in carico, cioè stando in piedi, che permette di constatare la reale posizione delle ossa del piede e stabilire la migliore strategia terapeutica. Sull’uso dei plantari, ci dice il Dott. Caprio, va detto che sono solo adatti ad alleviare i sintomi della condizione patologica. Il plantare non è come l’apparecchio per raddrizzare i denti. Quello sì, ha una funzione correttiva e definitiva. Al contrario il plantare, aggiunge il Dott. Caprio, ha solo un’azione di sostegno e allevia i fastidi provocati dal piattismo.

Oggi entriamo di nuovo, con le nostre telecamere, nella sala verde. Il Dott. Caprio ci mostra lo strumentario necessario all’applicazione di una vite, che attraverso una micro-incisione, sarà posizionata all’interno di una cavità del piede, cioè nel canale del seno del tarso. La vite si opporrà alla pronazione del calcalgno, facendo risalire la volta plantare e correggendo così la posizione del piede. Nell’eseguire l’intervento il Dott. Caprio sarà affiancato dal suo aiuto, il Dott. Massimiliano Fini e dal suo prezioso team.

 

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