Cari amici, oggi, siamo di nuovo in compagnia del Dott Alessandro Caprio nella sua rubrica “Tacco 12, no grazie. Piede e ginocchio salvi”. E’ davvero importante, lo abbiamo tante volte ripetuto, la salute dei nostri piedi, perchè sono alla base del nostro sistema posturale e di equilibrio.

L’argomento di oggi è il piede piatto. Un piede si dice piatto se l’arco plantare è piatto, cioè se tutta la pianta tocca a terra, quando si sta in posizione eretta. I piedi piatti sono un disturbo molto diffuso e normalmente non causano problemi. In alcuni casi, però, recano dolore al piede e possono provocare  fastidi alle caviglie e alle ginocchia, perché viene alterato l’allineamento corretto delle gambe. In questo caso l’approccio terapeutico  prevede numerose opzioni, dalla semplice gestione con automedicazione, fino alla chirurgia, come nel caso della piccola paziente che sta per essere operata dal Dott. Caprio. E’ importante sottolineare che è normale che i bambini e i neonati abbiano i piedi piatti perché l’arco plantare non si è ancora sviluppato. Circa il 2% dei bambini al di sotto dei 2 anni di età presenta un appiattimento più o meno pronunciato della volta plantare, per ridursi spontaneamente dopo i 10 anni con il normale accrescimento fisiologico dell’apparato muscolo- scheletrico. Ma quando l’alterazione morfologica del piede resta, cosa bisogna fare? In Italia ogni anno vengono prodotti 10 milioni di plantari, ma l’uso dei plantari è davvero efficace? Quando si deve intervenire, invece, chirurgicamente per la correzione del piede piatto? E come si procede nel bambino? Davanti alle nostre telecamere risponde il Dott. Caprio.

 

 

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